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LabOnt Seminar: Luca Illetterati, “L’ontologia del vivente in Hegel e Heidegger. Il problema dell’animalitas”

Giovedì 20 febbraio 2014, dalle ore 15 alle 17, Luca Illetterati terrà una relazione dal titolo “L’ontologia del vivente in Hegel e Heidegger. Il problema dell’animalitas all’interno del ciclo di seminari del LabOnt dell’Università di Torino. L’incontro avrà luogo a Palazzo Nuovo, secondo piano, Aula di Antica, via S. Ottavio 20.

Si riporta di seguito l’abstract della relazione.

Mi concentrerò su due diversi modelli ontologici in relazione al vivente (e conseguentemente in relazione all’umano): quello hegeliano e quello heideggeriano. In modo particolare mi concentrerò sulle diverse concettualizzazioni che essi propongono dell’animale. Dopo una generale giustificazione dell’interesse che caratterizza la riflessione filosofica contemporanea nei confronti dell’animalitas, mi focalizzerò dunque sull’analisi del concetto di animale in Hegel e Heidegger, che vorrei assumere come posizioni per molti versi paradigmatiche: l’una, quella hegeliana, di un atteggiamento continuista, che legge la sfera spirituale come riarticolazione a un livello irriducibile alla pura natura, ma contemporaneamente ad essa necessariamento connessa, della dimensione animale (1); l’altro, quello heideggeriano, di un modello radicalmente discontinuista, che nel tentativo di far emergere il proprio dell’umano, l’ontologia specifica del Dasein, legge la humanitas come modo d’essere radicalmente altro rispetto al modo d’essere della animalitas (2).

1. In Hegel l’organismo animale viene trattato all’interno della filosofia della natura e costituisce il luogo nel quale fa la sua comparsa, nella natura, appunto, il concetto di soggettività e, insieme ad esso, il concetto di libertà. Il concetto di organismo, e in particolare quello di organismo animale, costituisce dunque la precondizione dello spirito. In questo senso, se la seconda natura che è propria dello spirito è per molti versi una negazione della natura (la seconda natura è una sorta di natura non naturale), tale negazione implica comunque un riconoscimento della natura animale come costitutiva del modo d’essere dello spirito.

2. In Heidegger l’animale viene pensato come una sorta di modo d’essere intermedio tra l’assoluta chiusura e indifferenza della pietra e l’apertura al mondo dell’umano. Ma i termini che Heidegger utilizza per descrivere il modo d’essere dell’animale sono tutti segnati da una negatività diretta a esprimere piuttosto che il suo essere specifico (ovvero il suo essere animalitas), ciò che l’animale non è (il suo non essere humanitas). L’ontologia del vivente heideggeriana appare in questo senso segnata nel profondo dall’esigenza di far emergere l’irriducibile distanza e differenza della sfera della humanitas (che è apertura al mondo, rapporto con l’essere, esperienza della Lichtung) da quella della animalitas (che è chiusura ambientale, impossibilità di rapporto con l’essere, Erdunkelung).

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Per maggiori informazioni sul ciclo di seminari:

LabOnt Seminar

Leonardo Caffo (leonardo.caffo@unito.it)

Vera Tripodi (vera.tripodi@unito.it)

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